Le tecniche diagnostiche sempre più sofisticate che vengono sviluppate in ambito medico, per la valutazione di parametri fisici o chimici dell’organismo, ampliano gli orizzonti, migliorando gli approcci di cura, che risultano sempre più specifici e mirati alle singole problematiche fisiche.
Un esame poco invasivo, ma che la dice lunga sullo stato di salute del corpo!
Un esame importante e di cui spesso non si sente parlare è il mineralogramma. Esso si basa sul prelievo di tessuti come i capelli o le unghie, tramite i quali si possono rilevare alterazioni nei rapporti tra sali minerali presenti nelle strutture corporee. Il mineralogramma consiste in una biopsia, che più generalmente viene condotta sui capelli, i quali devono pervenire al laboratorio in una quantità di almeno 0,5 grammi, in modo da fornire materiale sufficiente per le analisi; le porzioni di capello da privilegiare sono i 3-4 centimetri più vicini alla cute, nei quali si possono individuare le sostanze accumulate nei tessuti corporei nell’arco di tempo relativo agli ultimi 2-3 mesi. E’ un esame fondamentale da svolgere anche in casi di fastidi quali: cefalee, dermatiti, problemi gastrici o neurologici, in quanto tramite il mineralogramma si è in grado di valutare la presenza di metalli tossici, che inquinano l’organismo.
Nel corpo, infatti, si ha una presenza ottimale di sali minerali o metalli che sono essenziali per il corretto funzionamento metabolico, ma anche per la trasmissione di impulsi nervosi. Basti pensare al potenziale d’azione che viene trasmesso dai neuroni tramite la presenza della pompa sodio/potassio, costituita da minerali che caratterizzano l’ambiente esterno ed interno di ogni cellula, ma oltre agli oligoelementi, benefici per l’organismo, molti sono i metalli che invece si potrebbero accumulare, arrecando danni anche ingenti.
Si possono classificare gli oligoelementi circolanti nel corpo, così detti perché anche piccole quantità sono sufficienti a garantire un corretto funzionamento del sistema metabolico in: macrominerali, che sono quelli presenti in quantità maggiore, a dosi ponderali, e che creano le basi per alcuni processi funzionali e tra questi sono da considerare: sodio, potassio, calcio, fosforo e magnesio, ma anche ferro, zinco, rame e zolfo; i minerali in traccia sono quelli che anche in quantità infima riescono ad apportare benefici all’organismo e tra questi ci sono: selenio, manganese, cobalto, litio e germanio; infine si possono in alcuni casi trovare i metalli tossici, che sono indice di un’esposizione a condizioni esterne di inquinamento, che vengono rispecchiate dalla deposizione di questi stessi metalli nei tessuti corporei.
I metalli che “indeboliscono” il nostro organismo
I metalli pesanti o tossici sono quei metalli che l’organismo non utilizza per svolgere le sue funzioni biologiche e che di conseguenza è costretto ad accumulare all’interno dei suoi tessuti, determinando uno stato di inquinamento endogeno e sofferenza dei tessuti interessati, i quali creano avvisaglie che si manifestano con condizioni cliniche più o meno accentuate. Tra i metalli tossici più ricorrenti vengono inseriti: l’arsenico, il mercurio, il cadmio, il piombo, l’alluminio e lo stagno. Possiamo venire a contatto con queste sostanze in modo accidentale, introducendo cibi che li contengono o semplicemente tramite la respirazione o il fumo di sigaretta o ancora l’acqua. I danni che maggiormente essi producono sono relativi all’apparato gastrointestinale, al sistema immunitario o al sistema nervoso. Si pensi che alcuni studi condotti su bambini autistici hanno evidenziato la presenza di questi metalli come possibili cause della condizione patologica.
Agrumi vs metalli
In natura sono presenti dei cibi che fungono da agenti chelanti, cioè sostanze che sono in grado di captare i metalli tossici e legarli, favorendo così la loro eliminazione. La vitamina C ad esempio è in grado di legare il piombo e il nichel, come anche la vitamina E e i bioflavonoidi sono considerati molecole essenziali per disintossicare l’organismo, insieme anche al glutatione, cisteina e metionina, che sono amminoacidi con gruppi solfidrilici che aiutano in questo intento. Si può fare ricorso ad alimenti come il the, la liquirizia e il ginseng; è bene evitare grassi idrogenati, alcolici e caffeina, mentre è essenziale il consumo di cereali integrali ricchi di vitamina E, frutta secca che apporta oli nutritivi essenziali e molti agrumi.
Siamo proprio nella stagione adatta per fare il pieno di vitamine importantissime per il nostro organismo, come le vitamine A e C, contenute spesso in frutti giallo-arancio e i principali detentori sono gli agrumi: limone, arancia, mandarino e pompelmo. Non è un caso che la presenza di determinati frutti sia concentrata proprio in precisi periodi dell’anno, come quello autunnale che vede un’abbondanza di frutta e ortaggi di colore arancio. Il colore è associato alla presenza di pigmenti naturali come i carotenoidi, precursori della vitamina A, che aiutano il corpo ad equipaggiarsi per i freddi invernali e tenere quanto più possibile lontani i malanni di stagione. Oltre a ciò scopriamo anche come il consumo di agrumi possa favorire la detossificazione dell’organismo da eventuali tracce di metalli tossici, favorendo un miglioramento delle condizioni patologiche.
Alimentarsi in modo variato e con cibi di stagione garantisce il funzionamento del corpo in modo eccellente. Impariamo dalla natura le strategie da adottare, affinché al nostro sistema non manchi l’essenziale per funzionare in modo efficiente in termini di oligoelementi essenziali.